Meridiano d’Europa 2023 – Rights for EU

L’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini.

Art. 2, Trattato sull’Unione Europea

 

Oggi, Giorno della Memoria in ricordo delle vittime dell’Olocausto, istituito per non dimenticare mai lo sterminio di massa di milioni di ebrei e di tutti i “diversi” messo in atto dal folle disegno nazista, decidiamo di raccontarvi il nostro progetto per costruire un’Europa migliore.

È accaduto, quindi può accadere di nuovo”.

Nelle parole di Primo Levi ritroviamo la forza per impegnarci alla costruzione di un futuro europeo basato su solidarietà, pluralismo, libertà.

 

MERIDIANO D’EUROPA 2023 – RIGHTS FOR EU

 

Gli ultimi anni sono stati tra i più complicati della storia dell’Unione Europea e del suo progetto di integrazione.

A partire dalla Brexit, passando dalla pandemia di Covid-19, la crisi energetica fino alla guerra in Ucraina, l’UE ha dovuto e deve far fronte a problemi e sfide che interessano sia la coesione interna degli Stati membri sia la dimensione internazionale dell‘UE come soggetto in grado di mostrarsi attore protagonista sulla scena mondiale.

Le recenti crisi hanno permesso ad alcuni degli Stati membri di mettere in forte discussione determinati capisaldi dell’integrazione europea sul piano economico e dei diritti: le misure messe in campo (il Recovery Fund e il price cap sull’acquisto del gas per fare due esempi) sono state oggetto di forte critica e di resistenza da parte di alcuni di questi.

 

Le critiche e gli ostacoli più forti vengono dai Paesi detti del blocco di Visegrad, ossia tutti quegli Stati che hanno visto in passato nell’Unione Europea un modo per affrancarsi dalle ingerenze sovietiche, e che adesso invece sfruttano i temi del sovranismo e del nazionalismo per limitare la sovranità europea sul proprio territorio.

Negli ultimi anni le spinte sovraniste si sono sempre più diffuse anche negli altri Stati membri. Tale direzione politica è probabilmente legata anche alla disillusione dei cittadini europei, sempre più distanti da un’Europa che sembra non riuscire a trovare più le risposte alle sfide della contemporaneità.

 

Proprio per analizzare questi fenomeni e per capire come l’UE possa ancora invece avere un ruolo centrale nella vita democratica degli Stati membri, quest’anno abbiamo deciso di recarci a Varsavia, poiché la Polonia è uno dei Paesi in cui la sovranità europea e lo Stato di diritto sono più messi in discussione.

Fino alla metà del 2022 sono state più di 200 le procedure di infrazione avviate da Bruxelles nei confronti del governo polacco, per sanzionare molte delle scelte politiche compiute. Dalla sentenza della Corte Costituzionale polacca che sancisce il primato della legge nazionale sulle direttive europee fino alle ripetute violazioni dei diritti civili come il diritto all’aborto, la tutela delle minoranze, i diritti LGBT+ o le politiche sui migranti, negli ultimi anni abbiamo assistito sempre più ad un restringimento delle libertà civili e politiche, in un Paese che, suo malgrado, è stato teatro di una delle più grandi violazioni dei diritti umani della storia, la Shoah.

Shoah che la stessa Unione Europea indica come fondativo della sua costruzione: coloro che alla fine della Seconda Guerra Mondiale hanno lavorato alla nascita del processo di integrazione europeo avevano negli occhi gli orrori del nazifascismo e tutti i loro sforzi erano votati a fare in modo che tutto ciò non si ripetesse.

Per la sua posizione geografica, la Polonia è inoltre un buon osservatorio per capire ciò che accade poco al di là dei confini dell’Unione Europea. La guerra in Ucraina si sta rivelando un importante banco di prova su cui l’UE testa la sua coesione interna e il suo ruolo come attore di pace a livello internazionale.

 

Consapevoli del fatto che solo l’ampliamento dei diritti e il rafforzamento delle democrazie possa permettere all’Unione Europea di fare fronte alle sfide del nostro tempo, riteniamo cruciale per il futuro dell’UE conoscere e comprendere ciò che accade a Varsavia e nell’Est Europa.

 

Il progetto educativo del Meridiano d’Europa prevede la realizzazione di percorsi educativi nelle scuole superiori e un’esperienza di viaggio a Varsavia per delegazioni dei diversi istituti coinvolti. Il percorso verrà realizzano nelle seguenti regioni: Piemonte, Liguria, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Valle d’Aosta. Le attività di formazione degli animatori socio-culturali e il percorsi nelle scuole saranno realizzati all’interno del progetto “RETI al CUBO (RETI3) per il benessere della persona, delle comunità, del pianeta” finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali –  Direzione Generale del Terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese- Avviso n.1/2020”

 

 

 

 

Iniziativa realizzata nell’ambito del progetto “Reti al Cubo” con il finanziamento concesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a valere sul Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo Settore ai sensi dell’art. 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117.

27/01/2023
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